La protesta del comitato "Per la salvaguardia della costa" contro la Monaco, società che vuole trasformare Golfo Sereno di San Felice Circeo in un ormeggio per natanti. Nel progetto foto vecchie e procedura poco trasparente. La parola alla Regione

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Trasformare la spiaggia in un ormeggio. Dragando la sabbia per lasciar

posto all'acqua. È il progetto, folle, che si dovrebbe attuare a Golfo Sereno, nel comune di San Felice Circeo, un consorzio residenziale lungo via Terracina dove da almeno 30 anni proprietari (e non) usufruiscono liberamente della spiaggia del piccolo golfo.

Un accesso che da dopo Pasqua gli è stato proibito, almeno sulla carta, da una serie di cartelli dalla Monaco srl, la società che a tempi record, nel giro di una notte, si è accaparrata la concessione della spiaggia. Un'operazione di cui poche, pochissime persone, evidentemente sapevano. E che ha lasciato tutti increduli. Un'operazione condotta sotto la precedente amministrazione comunale. Quella attuale vede come sindaco il numero uno del Coni Gianni Petrucci, insediatosi a maggio, affiancato dal vice-sindaco Egidio Calisi.


Facciamo un passo indietro: la Monaco aveva presentato una prima richiesta di concessione nel 2005, poi sospesa e ripresa, modificata con l'inserimento del progetto di ormeggio il 30 agosto del 2011. Il primo settembre, quindi il giorno dopo, nell'arco di una sola notte, la Monaco ha ottenuto la concessione. Senza alcuna pubblicazione nell'albo comune, come è d'obbligo in questi casi per permettere anche ad altri soggetti di presentare una domanda concorrente.

"Non solo, la concessione è stata rilasciata dal Comune senza aver ascoltato nessun parere e soprattutto senza la Via, la valutazione di impatto ambientale, che è stata presentata in Regione in un momento successivo" dicono i rappresentanti del comitato "Per la salvaguardia della Costa del Circeo" che si è formato proprio bloccare il progetto della Monaco. Un movimento che nel giro di pochi giorni ha già attirato 600 adesioni. "Senza Via, senza controlli, la Monaco ha già affisso questi cartelli che inibiscono l'accesso alla spiaggia. Non solo, sulla spiaggia si è creata un'enorme nuova duna: le ruspe della società sono intervenute per rimuoverla ma per fortuna sono state bloccate dalla Forestale, subito avvertita dagli abitanti del consorzio. Ora quindi ci vanno cauti prima di rientrare con le ruspe, aspettano che venga approvata la Via".
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Il progetto presentato dalla Monaco definisce come "non idoneo alla balneazione" il tratto di spiaggia dove dovrebbe essere realizzato l'ormeggio. E soprattutto i dati del piano non corrispondono alla realtà: secondo la Monaco dove in realtà c'è sabbia e spiaggia ci sarebbe acqua e mare. "Le foto che sono state allegate al progetto sono vecchie, risalenti a prima dell'opera di ricreazione della duna e della vegetazione" dicono dal comitato. "Per creare il punto di ormeggio dovrebbero dragare la sabbia, il che vorrebbe dire far riaffiorare immondizia, idrocarburi e materiali estremamente dannosi per l'ambiente".

Un elemento questo che dovrebbe essere sufficiente affinché la Regione non rilasci alla Monaco la Via, proprio per l'impatto devastante che avrebbe sull'ambiente un'operazione del genere. Un altro aspetto importante è che il progetto non prevede la creazione di un ecosistema per l'assistenza ai natanti che usufruirebbero dell'ormeggio. Tanto per dirne una, la strada di accesso all'ormeggio, via Terracina, è una strada provinciale che non consente una viabilità adeguata. "Non si capisce, è un progetto senza né capo né coda, fatto di fretta e senza criterio. Speriamo che i controlli della Regioni blocchino lo scempio che la Monaco vuole portare avanti".

 

tratto da http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/06/05/news/circeo_c-36619194/

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